Le articolazioni maggiormente interessate dall’artrosi sono la colonna vertebrale in toto (o zone dorsale, lombare, cervicale), il ginocchio, l’anca, le dita dei piedi e delle mani (con noduli di Heberden e Bouchard), la spalla, l’articolazione temporo-mandibolare, la caviglia.

Il principale meccanismo che porta all’artrosi è la distruzione della cartilagine, con conseguente iperattività dell’osso sub condrale (l’osso posto subito al di sotto della cartilagine) e produzione di osteofiti (escrescenze che si formano a livello delle articolazioni nelle ossa affette da processi degenerativi cronici)

Esistono dei fattori che potrebbero favorire l’insorgenza di questa, invalidante, patologia:

• Familiarità
• Attività fisiche intense e reiterate
• Obesità
• Squilibri ormonali (menopausa)
• Età

Le terapie a disposizione sono diverse tra queste possiamo annoverare l’Ossigeno-Ozonoterapia, che può considerarsi una delle nuove frontiere nella gestione di questa patologia ed in generale delle lesioni cronicizzate.

L’artrosi è una malattia con ripercussioni sulla vita sociale che trova nell’Ossigeno-Ozonoterapia una possibile soluzione.

L’Ossigeno-Ozonoterapia permette l’eliminazione delle sostanze responsabili del dolore e dell’infiammazione.  È un trattamento privo di effetti collaterali, non tossico, naturale, con possibili effetti duraturi nel tempo (i primi benefici cominciano ad essere apprezzati dopo 3-4 sedute):

• L’artrosi, come abbiamo detto, si caratterizza per usura della cartilagine, dell’osso sub condrale, delle strutture legamentose ed un alterato turnover cellulare. L’ozono ha un’azione rimodellante del collagene tessutale per aumento dell’ATP (composto che fornisce alla cellula energia) ed aumenta l’elasticità dei fibroblasti (formano le fibre elastiche ed il collagene)
• Inoltre si riscontrano una alterazione delle fibre collagene e delle capacità lubrificanti. L’ozono svolge in questo caso un’azione di neoangiogenesi per aumento della produzione del fattore di crescita vascolare (VEFG), del monossido di azoto (ossido nitrico) per l’attivazione del metabolismo glucidico (zuccheri), dell’aumento della vascolarizzazione e del drenaggio delle sostanze infiammatorie.
• Infiammazione, sofferenza dei condrociti che rilasciano sostanze (proteasi, ialuronidasi) che hanno azione litica (di distruzione), alterazione e riduzione dei proteoglicani (componenti della matrice extracellulare). Tutte alterazioni che determinano una riduzione della resistenza della cartilagine. Come agisce in questi casi l’Ozono? Esplicando la sua azione antinfiammatoria ed antiedemigena (l’edema è l’accumulo di liquidi), bloccando la produzione di PGE2 (prostaglandine, producono edema, diminuiscono la soglia del dolore) e degli enzimi proteolitici (enzimi responsabili della rottura delle proteine) e blocco dell’azione dell’istamina (mediatore chimico dell’infiammazione).

L’Ossigeno-Ozonoterapia può enfatizzare l’effetto positivo dell’Acido Ialuronico (uno dei principali costituenti della cartilagine) utilizzato nella terapia conservativa per aumentare la lubrificazione articolare, rallentarla degenerazione della cartilagine e ridurre l’infiammazione.

La miscela Ossigeno-Ozono (antiinfiammatorio) ed acido ialuronico (azione lubrificante) possono essere impiegati in associazione nelle infiltrazioni intra-articolari. Se l’ozono è utilizzato da solo il trattamento intra-articolare prevede circa 12 sedute. Se l’ozono viene somministrato assieme all’acido ialuronico il numero delle sedute può essere ridotto.

L’Ossigeno-Ozonoterapia può favorire anche una migliore risposta al trattamento fisioterapico e si può fare ricorso anche nel pre e nel post (eventuale) intervento chirurgico. 

L’artrosi è una patologia dalla quale non si può guarire.  Il ciclo di Ossigeno-Ozonoterapia, che non esclude il ricorso ad altro tipo di terapia, va ripetuto nelle fasi acute della malattia, nel tentativo di ridurre e controllare dolore ed infiammazione. L’ozono non esercita alcuna azione lesiva sull’articolazione e non lascia residui/depositi di microcristalli, non è tossico, è naturale, il beneficio dura nel tempo e le sedute sono ripetibili. Si può trattare il paziente sia con le infiltrazioni intra-articolari che con la terapia sistemica.

Nella gestione di questa patologia, a parte le terapie farmacologiche, è necessario fare anche delle precise scelte di vita:

• Perdita di peso;
• Utilizzo di presidi di supporto (bastone, stampelle, busto);
• Potenziamento muscolare.